Badalucco



La frequentazione della zona è già attestata in epoca preistorica, tra Neolitico ed età del Bronzo, come testimoniano i ritrovamenti della Tana Bertrand, antro alle pendici del Monte Faudo, che consistono in manufatti litici e ossei lavorati. Al paese si giunge dopo aver superato la rocca di Campo Marzio, dove si ammirano, oltre a quelli di una chiesetta, i resti del castello di San Giorgio, antico fortilizio costruito nel VII secolo d. C. dai Bizantini come bastione della linea difensiva contro i Longobardi provenienti da nord. Badalucco ha antiche origini feudali favorite dalla posizione strategica di sbarramento della valle e fu possesso dei Conti di Ventimiglia sino al 1260 quando passerà alla Repubblica di Genova. Gli itinerari tra la montagna e il mare erano controllati grazie al castello che era ubicato presso la seicentesca chiesetta di San Nicola, sul sito di un antico tempio forse dedicato alla dea Diana. Il borgo era racchiuso da una cinta muraria con cinque varchi ed era attraversato dalla strada che risaliva la valle e che univa la porta di Santa Lucia, prospiciente il ponte in pietra a due arcate ubicato presso l’omonima cappella porticata (1606), con quella situata a monte dove la via scavalcava il fiume tramite gli splendidi tre archi nei pressi della cappella della Madonna degli Angeli. All’interno del paese emergono resti di antichi edifici come colonne e capitelli di origine medievale, ma anche la loggia del palazzo Boeri edificata tra il XVI e il XVII secolo. Interessante la grandiosa parrocchiale dell’Assunta e San Giorgio ricostruita negli anni 1682-1691, ad opera dell’architetto Giovanni Battista Oreggia di Prelà, con ricca facciata del 1834 ma che reimpiega il portale del 1556 della chiesa precedente. L’edificio sacro si presenta ad aula unica con l’altare maggiore decorato dal gruppo marmoreo dei due angeli, che per tradizione locale si fa risalire al Bernini, mentre è opera di Gio Andrea Manni (1697) acquistata nel 1728, mentre la tela dell’Assunta dell’abside è di artista napoletano di fine Seicento. Altre opere rimarchevoli sono la pala della Madonna del Rosario, di artista genovese acquisita nel 1645; la tela della Madonna del Carmine e Santi di Giacomo Rodi (secondo quarto del XVII); quindi l’ancona della Vergine con il Bambino e i Santi Anna, Giacomo e Filippo che è firmata da Bartolomeo Niggi da Porto Maurizio e datata 1618. Di grande rilievo sono i numerosi reliquiari raffiguranti busti di santi in legno scolpito e dorato, realizzati dallo scultore triorese Gio Batta Borgogno tra 1695 e 1701; ancora le numerose opere d’arte di artisti locali del XVII e XVIII secolo, come quella dell’Ascensione di Giuseppe Massa del 1726, o quella della Immacolata con i Santi Isidoro e Rocco riferibile al triorese Battista Gastaldi (terzo-quarto decennio del XVII); due tavole di Francesco Brea con i Santi Francesco e Giovanni Battista (prima metà del XVI secolo) e le tele con storie della Vergine di Maurizio Carrega (fine XVIII). Ai margini dell’abitato sorge il barocco oratorio della Madonna della Misericordia, ricostruito tra 1701 e 1728 (facciata del 1791), di complessa decorazione a stucco ascrivibile alla bottega di Vincenzo Adami, mentre l’affresco con la Gloria di Dio Padre è di Maurizio Carrega (ultimo quarto XVIII); infine risale al Cinquecento il santuario della Madonna della Neve ubicato in posizione panoramica sul monte Carmo, a dominio della valle Oxentina, e che fu costruito grazie al miracolo occorso ad un cieco che riacquisì la vista per intercessione della Vergine. L’oratorio dei Disciplinanti delle Stimmate di San Francesco, ricostruito nel 1646 e decorato da Gio Paolo Marvaldi che nel 1705 plasma le statue in facciata, conserva la tela del Crocifisso con i Santi Francesco e Giovanni Evangelista di Battista Gastaldi del 1646.

A Badalucco è ancora viva la tradizionale costruzione di pipe in radica di erica arborea, raccolta in valle, come pure la coltivazione, plurisecolare, del tipico fagiolo bianco, detto “rundin”, morbido e delicato, divenuto presidio Slow Food, mentre, infine, ha assunto grande notorietà la sagra dello stoccafisso alla “baucogna”, cucinato secondo una ricetta tradizionale. In questi ultimi anni Badalucco si è affermato anche come centro d’arte per la presenza in paese di numerosi atelier di scultura, ceramica e murales.

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