Ceriana



Il borgo si dispiega in una visione di case, vertiginosamente emergenti a picco sulle anse del torrente, di stradine buie, archivolti che improvvisamente si aprono sulla valle, con chiese e oratori che sembrano appoggiati sul terreno in equilibrio precario, ma paiono generate dalla roccia stessa. Ceriana è di probabile origine romana, come farebbe pensare il nome ascrivibile alla famiglia dei Celii, e nel medioevo, con il suo castello dominò le vie di transito lungo la valle e si distinse per la strenua lotta contro il dominio genovese cui dovette però soccombere. Dapprima dominio dei Conti di Ventimiglia passò sotto quello dell’arcivescovo di Genova seguendo quindi la storia di Sanremo. Il centro storico si presenta compatto intorno alla grande mole della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo edificata tra il 1768 e il 1774 su progetto di Domenico Belmonte. L’edificio contiene al suo interno pregevoli opere d’arte tra le quali alcune di mano di Maurizio Carrega, di Bernardo Castello, di Giuseppe Badaracco e di Battista Gastaldi, senza trascurare il tardo quattrocentesco polittico di San Pietro, la pala di Santa Caterina di Francesco Brea (1544) e l’antico crocifisso processionale. Il nucleo più antico si stende sulla collina del castello dove è ubicata la parte più antica intorno alla chiesa di Sant’Andrea, di chiara matrice medievale e sede della confraternita dei Neri, che si vuole edificato sul sito di un tempio pagano e caratterizzato dall’arcaico campanile. Suggestive stradine portano all’oratorio della Visitazione, detto anche Madonna della Pena, edificio in vertiginoso equilibrio su un portico, che contiene all’interno, tra le altre opere d’arte, un ciclo di affreschi dipinti da Maurizio Carrega nell’ultimo decennio del Settecento, e che è tenuto dalla confraternita degli Azzurri. La strada che passa nel portico sottostante porta nella parte bassa del villaggio dove si trova il complesso monumentale di Santo Spirito, uno tra i più importanti edifici medievali del Ponente ligure e antica parrocchiale di Ceriana, dove sono visibili brani di affreschi del XV e XVI secolo, inserita in uno scenario di grande suggestione emotiva. Sul fianco sorge l’oratorio di Santa Caterina, sede della confraternita dei Rossi, che presenta un’armoniosa facciata barocca costruita intorno al 1735 ad opera di Giacomo Filippo Marvaldi. Risalendo le scalinate e passando sotto il portico del monumentale palazzo Roverizio (sec. XVII-XVIII) si giunge alla chiesa di Santa Marta, dove ha sede la confraternita dei Verdi, un edificio di aspetto semplice e severo che contiene varie opere d’arte tra cui due tele di Maurizio Carrega. Ceriana ha altri motivi di grande interesse come la vivissima tradizione delle confraternite, ben quattro, che mantengono vitali i riti della Settimana Santa che richiamano moltitudini di fedeli e turisti, nonché quelle delle compagnie dei cori che tramandano in maniera superlativa i canti tradizionali legati ai cicli della natura e alle vicende umane della vita del paese.

Tra le golosità gastronomiche si segnala la salsiccia di Ceriana, ottimamente lavorata secondo metodi tradizionali, gelosamente custoditi dai macellai del paese.   

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